8 agosto 2013

Edizioni Anordest nuove anteprime agosto 2013

Ecco alcune news dalla Edizioni Anordest, tre nuovi libri imperdibili:


LIVIDI È la storia di un adolescente, Charlie, che ha la sfortuna di avere la madre drogata, il patrigno nullafacente, eroinomane e violento. Non solo, ma che abusa di lui e della sua sorellastra sin da quando erano piccoli.
All’età di dodici anni viene cacciato di casa e l’unica possibilità che gli resta è quella di prostituirsi. Nasce un rapporto particolare con un cliente, Maurice, di trentacinque anni, di cui Charlie si innamora perdutamente. Ma a volte ciò che chiamiamo amore non è amore, e ciò che ci rifiutiamo di chiamare con tale nome stravolge ogni convenzione, lascia segni sul corpo e nella mente, lividi scuri, difficili da nascondere. La vita ci rende vittime e carnefici di noi stessi e degli altri, basa ogni rapporto sulla prevaricazione, sul dominio, sul possesso, sulla volontà di ferire la persona che si ama, per vederla sopravvivere a noi stessi.
Una storia in cui niente è scontato, dove il mondo è crudele e dove il sangue e le lacrime scorrono a generosi fiotti. Il gusto di questa storia è agrodolce, ti lascia impietrito dall’orrore e dall’angoscia, e ancor più impietrito dalla dolcezza che c’è nei suoi personaggi, nei loro gesti, nelle loro parole.



 IO SONO LE VOCI è un thriller che si rifà a un caso di cronaca degli anni settanta in cui un serial killer a Milano massacrò decine di donne di ogni estrazione sociale. L’autore ripercorre tutte le tappe di questo feroce criminale che veniva chiamato “il proiezionista” dal lavoro che faceva in periferiche sale cinematografiche curando la proiezione di film in anguste cabine. I suoi assassinii erano difatti delle “citazioni” di thriller della cinematografia internazionale, di cui ne imitava di volta in volta le modalità di massacro.
Ne risulta un thriller che pur raccontando uccisioni feroci, coinvolgendo il lettore in una suspence degna delle migliori penne, riesce comunque a diluire le inevitabili tensioni con una scrittura che evidenzia in continuazione lo sfondo storico e sociale di quegli anni in cui il terrorismo la faceva da padrone. Ne risulta un thriller che alla fine ci dice che i crimini più efferati, i serial killer più feroci sono comunque e sempre figli, degenerazioni della società a cui appartengono.



 Smalltown Boy
Urbino, metà anni Ottanta. La vita di Davide Guizzardo, quattordici anni, scorre, all’apparenza, tranquilla e forse persino felice: gli amici, la squadra di calcio, il suo gruppo musicale e una ragazza, fin troppo innamorata, che lo insegue dappertutto. Poi, all’improvviso, in un quieto pomeriggio, accade qualcosa. Davide sente, fortissimamente, di essere diventato un altro, e non è affatto pronto per questa rivelazione. La colpa è di una ragazza e di un ragazzo che fanno irruzione nella sua vita, Martina e Guido; la colpa, soprattutto, è di Jimmy Sommerville. Bastano pochi minuti. È una visione. Da quel momento niente è più come prima e Davide sa che non può tornare indietro. Viene così catapultato in una realtà nuova, costretto a crescere in fretta, a fare i conti non solo con se stesso, ma anche con il mondo esterno - il Mondo dell’Ordine. S’imbarca così in un avventuroso e tragicomico viaggio – con i suoi smarrimenti, sviamenti, fughe – alla scoperta dei propri sentimenti e della propria sessualità, con l’aiuto, dapprima insperato, proprio di Martina e di Guido. E in questo viaggio è accompagnato dalla musica, dalle canzoni (The Smiths, The Cure, Joy Division...) che scandiscono le tappe del suo percorso. 

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